La dieta a zona è un regime alimentare ideato dal biochimico americano Sears negli anni ’90, con l’intento di perseguire, attraverso il cibo, uno stato di benessere psicofisico. Alla base della teoria di Sears vi è il convincimento del valore curativo del cibo, che contribuirebbe in misura determinante alla nostra salute; la zona da cui deriva il nome della famosa dieta è il livello di insulina, che deve essere mantenuta entro parametri ben definiti, nè troppo alti nè troppo bassi, in ottemperanza a quel principio di moderazione nell’assunzione degli alimenti che è uno dei cardini della teoria.

La formula su cui si basa il regime è quella del 40-30-30, in ogni pasto cioè occorrerebbe assumere il 40% di carboidrati, il 30% di grassi e il 30% di proteine, la percentuale si riferisce al totale di calorie fornite dai macronutrienti. La percentuale di carboidrati dovrebbe essere apportata per la maggior parte da frutta e verdura, per quanto riguarda i grassi l’olio d’oliva dovrebbe essere il condimento privilegiato e le proteine si preferisce derivarle da carni bianche, pesce, uova e formaggi magri.   La dieta zona prevede anche degli spuntini, il cui compito dovrebbe essere quello di mantenere il livello di insulina abbastanza alto e prevenire così gli attacchi di fame. Il risultato di questo regime è uno stato in cui la massa grassa è ridotta al minimo e il corpo funziona perfettamente, con alti livelli di benessere e di energia.

Per saperne di più sulla dieta a zona sono disponibili moltissime pubblicazioni: ad esempio La zona italiana aiuta ad adattare questo stile di vita alle nostre tradizioni culinarie, un altro utile manuale è Come raggiungere la zona dove, oltre a tabelle ed esempi di ricette, si può capire come, attraverso la zona, si possono bruciare più calorie di fronte alla televisione che facendo esercizio fisico. Il manuale La zona anti età illustra i benefici effetti di questo regime nel contrastare i processi di invecchiamento.

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