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Alimentazione in gravidanza

Durante il periodo della gravidanza ogni donna deve assicurarsi non solo i nutrienti e l’energia necessari per il suo mantenimento in buona salute, ma anche quelli indispensabili per la formazione dei nuovi tessuti del feto e delle riserve energetiche che verranno utilizzate nel corso dell’allattamento. Una dieta molto varia è sicuramente la migliore, e non deve essere vietato a priori nessun alimento. È quindi necessario assumere la giusta quantità di caloria e selezionare gli alimenti in base alla loro qualità.

Ci sono inoltre delle regole importanti da seguire, indipendentemente dalle caratteristiche fisiche di ogni donna. Queste sono: verificare settimanalmente il proprio peso, avendo cura di pesarsi la mattina a digiuno; tenere sotto controllo qualità e quantità di alimenti ingeriti; suddividere l’alimentazione in piccoli ma costanti pasti; evitare di conseguenza di rimanere a digiuno per lunghi periodi così come di eccedere e di lasciarsi andare a grandi abbuffate; evitare bevande gasate; consumare i cibi con il maggiore numero di calorie al mattino e in occasione del pranzo e, infine, mangiare lentamente, così da evirare gonfiori alimentari causati dalla cosiddetta indigestione di aria.

Non deve dunque tenersi in considerazione il vecchio modo di dire secondo il quale una donna in gravidanza deve mangiare per due. Si dovrebbe piuttosto dire che dovrebbe mangiare due volte meglio.

Se è vero che in gravidanza non ci si deve sentire “malate”, anche sotto l’aspetto alimentare, è consigliabile evitare gli alcolici o le bevande nervine come il caffè, la cioccolata ed il tè. Si sconsiglia anche di mangiare salumi, carne cruda, molluschi e la buccia della frutta, nonché cibi particolarmente grassi, conditi, piccanti o acidi, come ad esempio il pomodoro.

Nel corso della gestazione si presenta spesso anche il problema di voglie o intolleranze, queste possono essere dovute a modificazioni ormonali della gravidanza, che influiscono sui recettori del gusto. Diversi nutrizionisti ritengono che la voglia di ingerire cibi ricchi di zucchero o di sale siano sintomi di qualche carenza alimentare e, di conseguenza, le voglie rappresentano lo strumento che il corpo ha di comunicare i suoi bisogni al cervello.

 

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