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Il metabolismo basale

Comprendere il funzionamento del proprio metabolismo è importante per ogni persona, lo è ancor di più per chi pratica sport e vuole superare i propri limiti. Il metabolismo basale altro non è che il dispendio energetico di un individuo in stato di assoluto riposo. Il corpo, infatti, anche se apparentemente a riposo, consuma comunque energia nel compiere le cosiddette funzioni vitali come respirare, pensare, digerire ecc. Questo tipo di metabolismo è fondamentale perché rappresenta ben il 65-75% delle energie che vengono consumate durante tutto l’arco della giornata. Calcolarlo è possibile ed aiuta a definire meglio anche l’apporto calorico necessario.

Per poter misurare il metabolismo basale è necessario che vengano rispettate alcune condizioni come: non aver ingerito cibo nelle precedenti dodici ore; aver dormito abbondantemente la notte; trovarsi in uno stato di totale riposo, ma pur sempre svegli; aver allontanato qualsiasi problema in grado di generare stress mentale e/o fisico; aver mantenuto lo stato di riposo per almeno un’ora prima della misurazione. L’ideale sarebbe anche trovarsi in un ambiente la cui temperatura sia compresa tra i 20 ed i 27° C.

Avendo rispettato tutte queste regole si può procedere. Esistono diversi metodi di calcolo. Uno dei più diffusi è la cosiddetta calorimetria, che deduce il metabolismo basale dall’emissione di calore prodotta dal corpo. Questa si può suddividere in diretta e indiretta. La prima avviene all’interno di una camera, la cosiddetta camera calorimetrica, appositamente equipaggiata. La calorimetrica indiretta, invece, avviene con l’ausilio di un apposito strumento chiamato calorimetro.

Altra tecnica, meno precisa, ma sicuramente più pratica, consiste nel moltiplicare il proprio peso, o meglio ancora il peso della massa magra, con uno specifico coefficiente, dato dal sesso e dall’età. Online sono presenti diverse tabelle e calcolatori che aiutano nella misurazione. Ciononostante si consiglia sempre di rivolgersi ad uno specialista per ottenere dati quanto più fedeli possibile alla realtà. Si tratta infatti di valori fortemente soggettivi e che non possono, ad esempio, essere calcolati autonomamente per i soggetti in sovrappeso.

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