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Tendinite: come evitarla e come curarla

Lo sport, dicono, fa bene. In realtà: NO. Lo sport produce, per sua natura, una forma di “stress” sull’organismo (cardiocircolatorio, respiratorio) nonché micro traumi a livello muscolare, articolare, talvolta osseo. Un’eccessiva attività fisico-sportiva, inoltre, è in grado di abbassare le difese immunitarie. I benefici dello sport attengono alla capacità dell’organismo di REAGIRE a questi -di fatto- attacchi esterni migliorando la risposta e il volume muscolare, l’efficacia del sistema cardiovascolare, polmonare, accelerando il metabolismo. Tuttavia, la naturale reazione infiammatoria del corpo coinvolge talvolta distretti, come i tendini, che hanno scarsa capacità di rigenerazione, sono soggetti ad invecchiamento, attrito ed erosione e che svolgono un ruolo essenziale nel mantenimento della funzionalità del soggetto. Quando la reazione infiammatoria sovrasta la naturale capacità del corpo di “riparare se stesso”, può verificarsi, ad esempio, una tendinite.

Cos’è la tendinite?

Si definisce tendinite un processo infiammatorio (più o meno acuto) a carico dei tendini, ovvero strutture di collegamento tra ossa e muscoli e che sono formato da tessuto connettivo composto, per lo più, da collagene ed elastina.

Essendo, in sostanza, un’infiammazione (ovvero una risposta difensiva del sistema immunitario), nella maggior parte dei casi presenta remissione spontanea -sia osservando un periodo di riposo dell’articolazione coinvolta, sia coadiuvandosi con farmaci FANS – farmaci antinfiammatori non steroidei.

In caso la lesione sia in stato avanzato, si parla di tendinite cronica, ovvero il tessuto di interesse attraversa periodi in cui insorgono dolori e limitazioni della funzionalità a periodi di spontanea regressione dei sintomi.

La condizione è trattabile autonomamente, attraverso il classico protocollo RICE (Rest Ice Compression Elevation) e/o farmaci antinfiammatori da banco come il diclofenac o l’ibuprofene. Tuttavia, in caso una condizione – seppur lieve- di tendinite venga trascurata o sottovalutata, sussistono concreti fattori di rischio di rottura del tendine.

Prevenzione della tendinite

La prevenzione di patologie a carico di tendini e articolazioni passa attraverso una condotta individuale atta a limitare le possibilità di insorgenza di problematiche associate all’infiammazione del tessuto connettivo.

A titolo di esempio, citiamo il protocollo di prevenzione delle tendiniti suggerito da ISS (Istituto Superiore della Sanità):

La prevenzione della tendinite è fondamentale per il benessere della persona e si può attuare seguendo alcuni accorgimenti ed esercizi. Coloro che praticano attività sportiva dovrebbero iniziare e terminare ogni allenamento con degli esercizi di riscaldamento e di allungamento (stretching) muscolare. Il riscaldamento iniziale consente ai muscoli di adattarsi gradualmente allo sforzo e di non andare incontro a traumi. Lo stretching è importante per allungare la muscolatura perché se il muscolo è contratto le probabilità di rottura/infiammazione tendinea sono maggiori. L’equipaggiamento riveste un ruolo importante nella prevenzione della tendinite e deve essere adatto al tipo di attività svolta. Le persone che praticano la corsa devono porre particolare attenzione alla scelta delle calzature avendo cura che si adattino all’appoggio del piede e al peso della persona e che non abbiano una suola troppo bassa e rigida. fUn accorgimento importante dopo una lunga pausa dall’attività sportiva è riprendere l’allenamento in modo graduale. È opportuno essere consapevoli che ogni dolore può essere il campanello d’allarme di un problema serio. In caso di dolore bisogna interrompere l’attività, rispettare un adeguato periodo di riposo e se non passa rivolgersi al medico curante.

Fonte: https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/t/tendinite#prevenzione

Trattamento della tendinite

Il corretto trattamento della tendinite passa attraverso una diagnosi, che deve essere emessa da un medico specialista ortopedico. Durante la visita il medico potrà avvalersi di strumenti diagnostici per immagini, quali l’ecografia e, in caso di dubbio diagnostico, risonanza magnetica.

In qualsiasi stadio si trovi una tendinite, finché non si giunge alla rottura del tendine, sono possibili terapie non solo conservative (evitando l’intervento chirurgico) ma anche riparative e terapeutiche:

  • Riposo della parte lesionata;
  • Applicazioni di compresse di ghiaccio;
  • FANS (come ibuprofene, ketoprofene ecc.)

Terapie fisioterapiche di riabilitazione, che sfruttano le onde laser, ultrasuoni.

Farmaci da prescrizione, come il cortisone (o corticosteroidi) sono prescritti solo in casi eccezionali e solo in caso le precedenti terapie non abbiano portato i risultati sperati.

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